domenica 2 gennaio 2011

La Bolivia si calma

Con effetto immediato, il Presidente Evo Morales, con il suo consiglio, ha abrogato “il gasolinazo”, ovvero la legge 748 che dal 26 dicembre ha agitato la nazione intera.

Il giorno 31 dicembre alle ore 22:15, proprio mentre i sottoscritti aspettavano l’anno nuovo con alcuni amici, riflettendo sull’argomento ed immaginando le ripercussioni del caso, Evo Morales, dopo una riunione di gabinetto, con sindacati e organizzazioni sociali a La Paz, si presentava pubblicamente e decretava l’annullamento degli aumenti dei carburanti. La scelta di giorno ed orario, da parte del Presidente, hanno fatto si che tutti i mezzi di comunicazione siano dovuti andare in edizione speciale durante la notte di Capodanno; d’altro canto questo tipo di tempestività ha permesso di evitare manifestazioni importanti che erano previste a partire dal primo giorno del 2011.

Le dirette conseguenze dell’abrogazione sono che automaticamente i prezzi dei trasporti e di tutte le derrate alimentari sono tornati alle quote abitudinarie di prima; gli stipendi di militari, professori e medici a loro volta non subiranno un aumento del 20%.

Nel paese, dopo il 26 dicembre, si erano registrati veri e propri atti di speculazione ed abuso da parte di proprietari di negozi e trasportatori, che da un lato si lamentavano dell’aumento dei costi, dall’altro vendevano i propri servizi a costi più elevati anche senza ragioni specifiche.

È il caso, ad esempio, del negozietto di fronte a casa nostra, che pur avendo già in scorta diversi tipi di bevande, senza dunque aver bisogno di farsele ricapitare con mezzi a motore, ha aumentato il prezzo per unità di 2 Bolivianos.

In ogni caso il popolo è rimasto unito nelle insurrezioni, supportato e rappresentato da sindacati e organizzazioni sociali, ottenendo dopo soli 5 giorni l’annullamento di un decreto che realmente spaventava e agitava.

Noi abbiamo assistito a questo rapido processo di cambio e di ritorno alla normalità con interesse, riuscendo ad elaborare ragionamenti nostri sugli accadimenti.

La strutturazione dello stato e la reattività del popolo in Svizzera sono diversi. Quando una legge proprio non ci sta bene, quasi sempre non è colpa del Governo, che dal canto suo può appellarsi al fatto che la legge in questione è stata approvata da una maggioranza del popolo (democrazia diretta).

Osservare quanto appena accaduto in Bolivia per noi è dunque stato particolare; la politica qui non è solo intesa nel senso più stretto del termine, ovvero: destra, sinistra, rosso, blu o centro. La politica qui, come dovrebbe essere intesa ovunque, è spirito e senso di cittadinanza, voglia e necessità di partecipazione alle decisioni del paese e di non adeguarsi lamentandosi delle conclusioni prese da altri.

2 commenti:

  1. Ciao Matte e Nicole,

    ho seguito un po' anch'io le vicende della Bolivia in seguito alla legge 748, chiaramente non in modo diretto come voi, ma da profano e da lontano vorrei darvi la mia opinione. La mia sensazione è che sia stata una manovra politica di Morales per acquisire sempre più consensi da parte del popolo. Non sto dicendo che non ha fatto bene ad abrogare tale legge, ma che sia stato tutto una montatura politica. Mi sembra assurdo che si potesse immaginare che il popolo non si sarebbe rivoltato contro una tale legge che ha portato all'aumento dei carburanti di quasi il 100% in una notte (soprattutto se, come dite voi, la politica è un elemento così radicato nel popolo boliviano).

    Cmq in un regime di democrazia diretta come il nostro, una legge del genere non sarabbe mai passata, anzi posso supporre che non sarebbe neanche mai stata proposta, poiché troppo impopolare.

    Un abbraccio

    Nick

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  2. Grazie Nick per il tuo commento....effettivamente anche qui c'è chi la pensa esattamente come te... Al di là della montatura o meno, bisognerà comunque trovare delle soluzioni al problema che affligge le casse dello Stato...Staremo a vedere se il governo proporrà ulteriori soluzioni a breve, o se il tutto rimarrà esattamente come ora.
    Un caro saluto,
    Matte e Nic

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