domenica 24 luglio 2011

Arrivederci Bolivia

Carissimi amici,

senza nemmeno rendercene conto siamo arrivati alla fine di questo importante anno di lavoro a Cochabamba. In men che non si dica saremo ancora fra di voi, per raccontarvi di persona la nostra intensa esperienza.

Vi ringraziamo di cuore per il sostengo che ci avete sempre dimostrato in qualunque forma. Senza di voi la nostra presenza qui non sarebbe stata possibile.

Un caro saluto ed un forte abbraccio,

Matteo e Nicole

giovedì 14 luglio 2011

ABCD...E...il certificato

Appassionatevi anche voi al seguente dilemma, in cui A sono io, B è la notaia di un Registro Civile Comunale, C è un mio amico in situazione di strada, D è il notaio di un Registro Civile Nazionale e E è un Padre di una parrocchia cittadina.

Prima situazione, il Registro Civile Comunale:

A Buongiorno

B Buongiorno

C Giorno

A Sono venuto con il mio amico C perché lui avrebbe bisogno del suo certificato di nascita, vorremmo sapere come bisogna procedere

B Il suo amico C non ha un certificato di nascita?

A No, il signor C non ce l’ha, siamo venuti per sapere come fare per averlo

B Come mai lo ha bisogno?

A Perché sta cercando lavoro e senza certificato non lo assume nessuno, e poi anche perché è nato da una ventina d’anni.

B Non faccia lo spiritoso. In ogni caso è semplice…potreste favorirmi il certificato di battesimo e il certificato di matrimonio dei genitori di C per favore?

C Cosa?

A Cosa?

B Si…per poter rilasciare un certificato di nascita ad una persona adulta, dovremmo avere il certificato di battesimo e quello di matrimonio dei genitori, originali.

A Amico C, tu hai i certificati che sta menzionando B?

C Vagamente ricordo il volto di mia madre, mio padre non so chi sia ma so che è morto…non penso che i due si siano mai sposati

B Ma ti avranno battezzato no?

C Non lo so signora notaia

A Non ci sono alternative a questo dilemma?

B Certo…C dovrebbe iniziare a seguire un corso di catechismo per adulti e in seguito farsi rilasciare un certificato da un Padre, in questo modo potrà farsi battezzare e ottenere un certificato di battesimo.

A E per il certificato di matrimonio dei genitori?

B Per questo possiamo chiudere un occhio, visto che il padre è presumibilmente defunto

A Che bello!

B Non faccia lo spiritoso per favore, non le faccio io le leggi.

A Va bene, mi scusi. Non ci sono alternative al battesimo?

C Si…sarebbe meglio trovare un’alternativa...io non voglio battezzarmi signora notaia.

B Però dovresti farlo…in ogni caso l’alternativa è andare ad un Registro Civile Nazionale, e chiedere di visionare gli archivi, forse il tuo certificato di battesimo esiste già.

A Bene…la ringraziamo molto signora notaia…andremo ad un Registro Civile Nazionale.

B Di nulla, arrivederci.

C Derci.

A Arrivederci.

Seconda situazione, il Registro Civile Nazionale:

A Buongiorno

C Giorno

D Buongiorno a entrambi, come posso aiutarvi?

A Il mio amico C qui presente, avrebbe bisogno del suo certificato di nascita, ma per ottenerlo ci hanno detto al Registro Civile Comunale, che dovevamo venire qui al Registro Civile Nazionale, perché probabilmente voi avete il suo certificato di battesimo.

D Capisco la situazione, però, pur ammettendo che il certificato di battesimo del qui presente C sia presente nei nostri archivi, per rilasciarvelo avrei bisogno del certificato di nascita del signor C.

C Ma io ho bisogno del certificato di battesimo per ottenere il mio certificato di nascita cazzo!

A Stai tranquillo C

C Si ma questi mi prendono per il culo A!!

D Faccia tranquillizzare il suo amico

C Sono tranquillo

A Ok, dunque non possiamo ottenere un certificato di battesimo senza un certificato di nascita?

D Non senza certificato di nascita, esatto.

A Ci sono alternative?

D Il signor C dovrebbe farsi battezzare, dopo aver partecipato ad un corso di catechismo chiaro…e dovrebbe farsi rilasciare un certificato di battesimo da un Padre.

C Però io preferirei non battezzarmi.

D E come mai ragazzo?

C Perché non mi sento molto religioso signor notaio

D Questo è un peccato ragazzo, proprio tu che ne avresti più bisogno

A Il mio amico C ha bisogno di un certificato di nascita

D Credo che prima debba battezzarsi e ottenere un certificato di battesimo suo…personale, capite?

A Certo, giusto per curiosità, potrebbe visionare l’archivio e dirci se esiste un certificato di battesimo a nome di C?

D Certo

Diamo il nome completo di C a D…D visiona l’archivio informatico e dopo dieci minuti ci risponde.

D Non c’è nessun certificato di battesimo a nome di C, i suoi genitori non devono averlo battezzato.

A Bene, la ringraziamo, arrivederci.

C Derci.

D Arrivederci.

Fuori dal Registro Civile Nazionale

C Ma allora per ottenere il mio certificato di nascita ho bisogno di quello di battesimo…e per ottenere quello di battesimo ho bisogno di quello di nascita?

A In pratica si…però il problema non è tanto questo, visto che non esiste un certificato di battesimo a tuo nome.

C Non capisco cosa devo fare.

A Tu vuoi il tuo certificato di nascita e per ottenerlo devi avere un certificato di battesimo…ora andiamo ad informarci in qualche chiesa…farai un corso di catechismo e diventerai cristiano, solo allora potrai nascere ufficialmente.

C Ma non è abbastanza dare il mio nome completo, la data di nascita e il luogo di origine?

A No C, non è abbastanza

C Diventerò un cristiano allora

Dopo un’ora circa, raggiungiamo la parrocchia del quartiere in cui probabilmente è nato C.

Dentro la chiesa

A Buongiorno Padre

C Giorno Padre

E Buongiorno signori

A Siamo qui perché il mio amico C, avrebbe bisogno del suo certificato di nascita…al Registro Civile Comunale ci hanno detto che per ottenerlo avrebbe bisogno innanzitutto di un certificato di battesimo. Il qui presente C, Padre, è disposto ad iniziare un corso di catechismo per prepararsi al battesimo ed in seguito battezzarsi…ottenendo così un certificato di battesimo.

E Sapete ragazzi, capisco la situazione, però dovete capire che il battesimo non deve ridursi ad una semplice procedura amministrativa, è un percorso spirituale.

C Certo Padre, io voglio intraprendere questo percorso per prepararmi finalmente ad una vita vera.

A Si, è così Padre.

E Bene, mi sembrano dei buoni presupposti caro C. Sapete…è strano, quasi divertente direi…normalmente per battezzare qualcuno come prima cosa chiediamo il suo certificato di nascita.

C Non faccia scherzi Padre!

E Figuriamoci, capisco la situazione, per questa volta chiuderemo un occhio.

Un abrazo

“A”

domenica 10 luglio 2011

Gli uomini neri

Inizialmente non ci feci molto caso. Solo in un secondo momento mi resi conto di averne già visti alcuni, durante le ultime settimane.
Ero assorto nella registrazione di dati relativi ad una partita di calcio in corso; si sfidavano i ragazzi della Collina San Sebastian e quelli della Costa Nera. La partita si stava svolgendo su un campetto fatto di secca, asciutta terra battuta, a ridosso della Laguna Alalay, a Sud Ovest di Cochabamba. Il gioco era pesante, i giocatori affannati rotolavano lenti dentro nubi di polvere sabbiosa, la loro pelle inaridita trovava salato sollievo solo tramite il sudore sporco. Laringi infiammate e polmoni intasati dalle particelle flottanti, si esprimevano attraverso colpi di tosse arida ed ansimante. I giovani uomini in campo picchiavano, sapevano farsi male.
Guardavo lontano, verso la statua del Cristo de la Concordia, poi un uomo nero mi passò davanti. Non era il primo che vedevo, però solo in quel momento mi resi effettivamente conto del fatto che da qualche giorno, fra i ragazzi in situazione di strada di Cochabamba, alcuni erano diventati completamente neri, ricoperti da una specie di fuliggine.
Non è una metafora, avevo visto “il rospo”, “la lumaca”, “il cameroon”, “il presidente”…ed ora stavo vedendo “Cesare”...il quinto uomo nero in tre settimane. Cosa stava succedendo?
Cesare si muoveva ansiosamente, non riusciva a stare fermo, le sue gambe schizzavano a destra e a sinistra mentre camminava; le sue braccia ruotavano e le sue dita si chiudevano e si riaprivano in pugni intermittenti. Cesare parlava mormorando, senza mantenere un filo logico di un discorso. Le sue mascelle sembravano scolpite nella pietra, la sua lingua sembrava fatta d’asfalto liquido, i suoi lineamenti erano pesanti…e per poco non lo riconoscevo. Cesare era completamente nero…ed io me lo ricordavo mulatto.

- Cesare!- lo chiamo

Il ventunenne si voltò verso una posizione indefinita nello spazio, guardando poi verso il cielo.
Provai a richiamarlo, mi notò.

- Ciao Matteo! Scusa non sto bene- farfugliò.
- Cos’hai?-
- È che mi sono drogato moltissimo- non la smetteva di girare in circolo barcollando.
- E perché sei nero?-
- Non so…sono sporco…è colpa della droga-

Questa la sua risposta.
Lo osservai camminare scompostamente e ansiosamente ancora per qualche minuto, senza rendersene conto era arrivato quasi al centro del campo da gioco; l’arbitro dovette interrompere la partita e farlo allontanare. Cesare sparì fra alcuni alberi che oscillavano lenti vicini alla laguna.

Circa una settimana dopo, tornai a lavorare per un paio d’ore nella Piazza San Sebastian. Era da tempo che non ci ripassavo, avevamo avuto dei problemi con alcuni ragazzi più violenti e minacciosi di altri.
Tornai perché dovevo parlare con “il soldato”, un giovane uomo di 31 anni che da 6 mesi stava aspettando un letto in un centro di recupero. Finalmente il letto si sarebbe liberato, di li a due mesi.
Era importante comunicarglielo, affinché iniziasse a prepararsi mentalmente a lasciare la strada e magari a ridurre gli abusi.
Entrai nella Piazza e subito notai il sesto uomo nero, si trattava de “il matto”. Il giovane, appena maggiorenne, ballonzolava sorridendo inebetito per la piazza, era in mutande…era completamente nero, era sotto l’effetto di una droga potente. Si notava che nutriva una certa voglia di buttarsi nella fontana (dire fontana è un eufemismo), per lavarsi o ripigliarsi dall’effetto, ma il freddo o chissà quale pensiero lo vincolavano.
“Il matto” aveva gli stessi sintomi di Cesare…la stessa frenesia nei movimenti…mentre lo osservavo alcune idee si riunirono ed iniziarono a formare un pensiero razionale.
Quella frenesia impastata, quello stato mentale che li fa sembrare isolati dal mondo, probabilmente, pensai, si erano entrambi fatti di “pasta base”.

La pasta base è una droga composta dagli scarti ottenuti durante il procedimento usato per raffinare la cocaina (trasformazione della foglia di coca naturale in cocaina pura).
Viene estratta dalle foglie di coca (che di per se non sono una droga), con un processo di macerazione e amalgamazione con solventi come il cherosene, l’ammoniaca, la paraffina, la benzina o gli acidi. Questi solventi sono sostanze altamente tossiche, per questo la pasta base è molto dannosa per l’organismo e crea molto rapidamente dipendenze potentissime. Normalmente si consuma fumandola, mischiata con tabacco o marijuana.

- Amico! Come stai?- Prima di individuarmi fece due giri su se stesso.
- Matteo! Scusa sono molto drogato- le parole sembravano rimanere aggrappate alle pareti interne della sua acida bocca.
- Ma perché sei nero?- faceva fatica a capire le mie parole.
- Te l’ho detto amico, è che mi sono drogato moltissimo-
- Hai fumato pasta base?-
- Si si…tanto…-
- E perché sei nero?-
- Ho fumato in montagna-

“Il Matto” si allontanò, raggiunse il bordo della “fontana”, si sfilò le mutande e accennò a tuffarsi…non ci riuscì, rimase impietrito ed infreddolito, mi sembrò una tragica statua d’altri tempi.
Disse di aver fumato in montagna, era un’informazione in più, ma non mi aiutava molto…da dove venivano gli uomini neri? Perché erano tanto sporchi? Avevo guardato da vicino “il matto”; la sostanza che aveva sul corpo sembrava un sottilissimo strato di catrame, faceva impressione l’uniformità e la compattezza di quel rivestimento anomalo.
Dopo alcuni passi raggiunsi “il soldato”, lo informai della sua nuova possibilità, mi piacque vederlo illuminarsi come un bambino. Sarebbe stato disposto ad attendere altri due mesi, mi disse anche che aveva già smesso di bere e che si faceva di “clefa” solo un paio di volte alla settimana.

- Soldato, perché ci sono in giro ragazzi completamente neri?-

Il mio interlocutore rise per un bel pezzo, ed io mi sforzai di farlo con lui.

- Non lo sai perché sono neri?-
- No, puoi dirmelo?-
- Vanno a farsi di pasta base alle falde della cordigliera, non è molto lontano-
- E perché vanno li?-
- Da circa due mesi, li, stanno bruciando copertoni…per questo che diventano neri…sono rivestiti di gomma bruciata...gli si appiccica addosso come miele e non se ne va per settimane…non si lavano nemmeno-

L’informazione risolveva quasi completamente il mistero.

- Ma come mai vanno a fumare pasta base proprio li?-
- Per aumentare l’effetto…anche respirare il fumo dei copertoni bruciati ti manda all’altro mondo…ti fa volare…sono pieni di solventi…e la combinazione con la pasta base provoca un effetto che può durare per giorni-

Quasi non mi sembrava vero quello che “il soldato” mi stava raccontando…eppure decisi di crederci. Gli uomini neri allora esistevano…non mi facevano paura…a tutto c’era un perché.