venerdì 13 agosto 2010

Delicatezza



È stato un percorso lungo e impegnativo, ma alla fine eccoci finalmente qui, a raccontare in prima persona le nostre vicende a Cochabamba!


Ma partiamo dall’inizio.


L’accoglienza è stata più che positiva. Per farla molto breve, vi diciamo che il primo d’agosto, festa nazionale svizzera, ci siamo ritrovati in compagnia di interessanti persone svizzere e boliviane a mangiar raclette (assolutamente vodese) e salametti (assolutamente ticinesi) ! Possiamo tranquillamente dire che il “trapasso” è stato sicuramente delicato.


Termine che non si addice molto invece per le successive due settimane…


La città ci ha accolto e il caos ci ha travolto.Auto bus camion motociclette motorini fuoristrada taxi pullman autocarri motorette jeep pulmini scooter vespe e biciclette ci hanno completamente stordito. Letteralmente sommersi dal frastuono di marmitte bruciate e di clacson ad ogni incrocio, camminavamo per il centro di Cochabamba senza meta, senza capire dove fossimo e cosa stesse succedendo in questa città così viva, frenetica, rumorosa e chiassosa, rischiando ad ogni passo di essere travolti e schiacciati dalla nostra benamata incoscienza, la quale ci induce a credere che il pedone ha la precedenza sulla strada ed è certo di essere capito facendo un solo cenno con la mano all’autista. Non ci abbiamo messo molto a capire che qui le cose funzionano in maniera un poco diversa. Qui, se sei fortunato, e l’autista o scooterista o camionista che sia, si accorge della tua presenza mentre attraversi la strada, puoi star sereno che sicuramente premerà il clacson quei 5-8 secondi necessari a farti capire che sei sul suo percorso e questo non gli piace. Meglio che ti muovi. E questo è così ovunque. Nel centro e nei quartieri periferici della città, nelle strade principali come in quelle di campagna, ai semafori e sulle strisce pedonali (mi sa che non ne ho viste molte…). Sicuramente dovremo imparare a camminare per strada.


Delicato non è stato nemmeno il mio approccio fisico alla città. Dopo un primo giorno di finto benessere, il mio corpo ha iniziato a ribellarsi all’aria secca e inquinata (vedi sopra) di Cochabamba. Ho avuto tosse che si è trasformata in febbre e poi in tosse e poi in raffreddore e di nuovo febbre e tosse e raffreddore. Ora però sto decisamente meglio.


E non poteva essere altrimenti dopo i consigli giornalieri ricevuti. Non ho ancora capito esattamente se sia una caratteristica cochabambina quella di elargire ricette salutiste a persone malate o se sia piuttosto una preoccupazione per una gringa messa male. Sta di fatto che in questi ultimi undici giorni le ho provate davvero tutte per migliorare il mio stato di salute, e quando dico tutte, dico proprio tutte. Ho ricevuto consigli per la mia salute dalle docenti della scuola, dai compagni, dalla señora Vita e da René, suo marito; ho scritto nomi di piante medicinali suggerite dalle figlie della señora Vita e dai rispettivi mariti, ho acquistato pseudo elisir della salute da farmacisti, ho combinato ingredienti e rimedi come una strega, suggeriti in fretta da taxisti esperti medici, sono andata nel Chapare a bere il miracoloso succo d’arancia con miele (che consiglio a tutti di bere almeno una volta nella vita), ho disinfettato la mia gola con ogni tipo di soluzione liquida e compatta, ho inalato foglie d’eucalipto raccolte dall’albero dietro casa, mi sono cosparsa di mentolo e miele, ed ora, finalmente, sono guarita.


Vorrei chiudere così questo primo post, dicendo delicatamente grazie a questi cochabambini per essersi presi cura di questa nuova gringa in città.
(In copertina: Señora Vita y yo)

8 commenti:

  1. Ma povera la mia Nicole :)..son felice che sei di nuovo in forma!un coro di saluti da tutttta la famiglia..abbbracccione forte forte,beso

    mariagrazia

    RispondiElimina
  2. che bello leggere le tue prime impressioni!!nonostante la salute,sono felice di percepire la tua energia positiva e vedere sulla foto il tuo sorriso inconfondibile!
    e dimmi...come va con lo spagnolo?:o)
    Un abbraccio a tutti e due!
    Diana

    RispondiElimina
  3. ...benvenuti a Cocha nella fauna dei cooperanti volontari suizos che come avete già potuto vedere è grande e variegata:)
    Sarà un'esperienza intensa, complicata, incredibile, fantastica...allacciatevi le cinture;)
    francesca

    RispondiElimina
  4. Il blog inizia a funzionare.. che bello leggere tue/vostre news e vedere il tuo inconfondibile sorriso... è contagioso anche a distanza! Un bacione

    RispondiElimina
  5. Eccoti finalmente :D è una gioia sentire che nonostante alcuni imprevisti va tutto bene. Chissà quanti rimedi naturali imparerai durante questo anno in Bolivia! Siccome non prendo medicamente, sappi che sarò la tua prima paziente a richiedere una terapia by nature...eheh
    Ti abbraccio forte e spero di leggere presto altre nuove e interessanti news.

    RispondiElimina
  6. Ciao carissimi,
    belli e interessanti i vostri due primi post cochabambini. Nicole, mi spiace per i problemi di salute, ma vedrai che miele e succo d'arancia rafforzeranno presto il tuo sistema immunitario. Non fidarti invece troppo dei farmacisti boliviani, a cui piacciono le maniere forti: a me per un po' di sangue da naso, invece di semplice ovatta emostatica mi hanno rifilato degli anti-coagulanti...

    Un forte abbraccio a tutti e due e buona fortuna per la ricerca della casa.

    con un sorriso
    ale

    RispondiElimina
  7. Grazie per la vostra vicinanza carissimi amici.E bello vedere che questo blog funziona come avrei desiderato! :) Ora comunque sto decisamente meglio di salute, con lo spagnolo me la cavo (anche se c'e molto da migliorare), ed ora stiamo anche cercando appartamento...Il tutto procede, e stiamo gia raccogliendo grandi emozioni. Un caro saluto a tutti voi

    RispondiElimina
  8. Ciao Nik!
    Spero che ora stai veramente meglio! Mi raccomando inviateci spesso i vostri aggiornamenti! Un bacio grande!

    RispondiElimina