domenica 29 agosto 2010

La Cholita: casa dolce casa

La “Chola” è innanzitutto una donna. È una donna che veste in modo tradizionale, indossa gonne ampie e voluminose, corpetti di pizzo e cappelli a falde larghe, sotto i quali non mancano mai lunghissime trecce scure. Spesso la si incontra dietro una bancarella per strada, intenta a vendere ogni genere di mercanzia, dalla verdura alla frutta, dai deodoranti agli oggetti per la casa. Le origini di queste donne risalgono ai tempi del colonialismo spagnolo, e il loro modo caratteristico di vestire è stato un bisogno culturale di differenziarsi dal resto della popolazione. Sono un gruppo distinto e specifico che noti dal primo giorno che arrivi in città.

La “Cholita” (i diminutivi qui sono la passione di tutti) è invece la nostra nuova casa. Il nome vuole ricordare e valorizzare una delle immagini più caratteristiche e suggestive incontrate sino ad ora in città: le Cholas, le donne forti e colorate di Cochabamba.

Ma torniamo alla nostra “Cholita”. È un misto fra una casetta ed un appartamento, con entrata indipendente, lavatoio privato e piccolo ex-giardinetto ormai diventato poco più che polvere, ma che tenteremo di recuperare durante questo anno (sono ben accetti consigli e suggerimenti visto che noi fino ad ora non abbiamo saputo far di meglio che bagnare questa terra ancora poco produttiva). Per il resto è una casina modesta con sala, cucina, bagno, camera da letto e camera per gli ospiti. L’abbiamo trovata praticamente subito grazie alla coordinazione di Telma, responsabile dei volontari che sono sul terreno boliviano. Grazie a lei abbiamo potuto discutere dettagliatamente con la dueña (proprietaria) e siamo finalmente riusciti, dopo un andirivieni di tutto rispetto, a firmare il contratto d’affitto.

Venerdì scorso siamo venuti alla Cholita per firmare il contratto d’affitto, ma la dueña ci ha risposto che avevamo capito male e il contratto sarebbe stato pronto solo per martedì. Martedì mezz’ora prima dell’incontro, veniamo a scoprire che il documento non è pronto, ma mercoledì lo sarebbe stato sicuramente. Mercoledì alle 16:00, ora dell’appuntamento, Matteo ed io eravamo pronti, questione di un paio di minuti ci siamo detti, in fondo è necessario solamente firmare un pezzo di carta. Sbagliavamo. Alle 17:00, dopo un’ora di mal di stomaco e nervosismo (c’e molto ancora da imparare), finalmente ci troviamo tutti riuniti: Telma, dueña e figlio, Matteo e io. Peccato che manchi l’avvocato (qui per poter redigere e firmare un contratto d’affitto c’è sempre bisogno di un avvocato). È necessario raggiungerlo nel suo ufficio in centro. Ci ritroviamo tutti e cinque in auto e iniziamo l’attesa in colonna, nel traffico caotico, rumoroso e assordante di Cochabamba. Alle 18:00 siamo davanti allo studio di un avvocato conosciuto ma la fortuna non è dalla nostra parte. L’avvocato fidato non c’è è in vacanza. Qualcuno suggerisce di rimandare a domani e io trattengo a stento la mia sensazione di assurdità. Fortunatamente Telma conosce un altro avvocato di fiducia in quella zona e cinque minuti dopo stiamo finalmente dando i nostri dati personali per la redazione del contratto.
L’avvocato è una donna eccezionale che non sfigurerebbe in un film di Almodovar. Lunghi voluminosi e disordinati capelli biondissimi, trucco da pin-up verde oliva, pesanti ed ingombranti stelle rosa appese ai lobi, unghie dipinte d’azzurro e una serie di collane laccate in oro al collo, il tutto accompagnato dal perseverante masticare una cicca americana gigante: il nostro avvocato, la nostra salvezza, il nostro contratto d’affitto.

Alla fine noi ci siamo divertiti, forse più a raccontare che a vivere l’esperienza, ma siamo sicuri che riusciremo a trarre un apprendimento anche da questa esperienza.

7 commenti:

  1. a me piacciono i sottopiatti di betti boop!

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  2. Avete trovato casa in Bolivia più in fretta di me nel Mendrisiotto ;)

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  3. Ciaooo...ma che carina la cholita,
    l'avete gia sistemata niente male...grandi!..
    oggi e il vostro primo giorno di LAVORO,chissa come e andata,che situazioni avete trovato e che emozioni avete provato?...attendiamo...bacioni..

    mariagrazia

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  4. ..altra piccola riflessione..fino a questo punto i vostri principali punti di riferimento,cosi mi e parso, sono stati femminili!..Telma,la duena,l'avvocato...w le donne?..

    mariagrazia

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  5. E quasi una settimana che stiamo lavorando, ed effettivamente le emozioni provate sono state moltissime. Avremo modo di scrivere e di mandarvi maggiori informazioni sul nostro lavoro nelle prossime settimane (per ora siamo infatti ancora in attesa di una connessione nella nostra Cholita). Per il momento pero vi possiamo dire che siamo entrambi molto contenti e soddisfatti delle nostre realtà lavorative.
    Per quanto riguarda il tema delle donne...in effetti per ora i nostri riferimenti sono molto femminili,le donne emergono e lavorano molto, le si incontra ovunque, e spesso per il loro abbigliamento colorato le si nota maggiormente. Tuttavia abbiamo avuto modo anche di vivere situazioni di "machismo", dove e l'uomo ad essere in qualche modo protagonista. Chissa, forse avremo modo di parlare piu a fondo anche di questa tematica, che per ora resta ancora qualcosa da osservare e capire.
    Un caro saluto a tutti

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  6. I vostri racconti di viaggio e esperienze vissute dal di-dentro smuovono in noi sensazioni ed emozioni piacevoli, stimolano l'immaginazione e la creatività, oltre che il desiderio di esserci, di essere proprio lì dove descrivete voi. Che bello, che bella fortuna poter vivere così intensamente l'avventura di cui state godendo. Vi abbracciamo forte forte e vi seguiamo, con la fantasia e con il cuore. Il corpo purtroppo lo teniamo arenato in quei di Belli.

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  7. Leggere i vostri racconti é meraviglioso! Se chiudo gli occhi é come se fossi lì, riesco quasi a sentire i rumori caotici della città e le voci disordinate e incasinate della gente che vive in Bolivia! Nic ti do un consiglio: dopo tutti quei libri e mattoni che hai letto e ho letto quando torni devi scrivere tu qualcosa sei veramente eccezionale!Io , se vuoi, ti faccio fa editore! Bacio Mara

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