sabato 30 ottobre 2010

Attività extra-ordinarie

Sfortunatamente, presa dall'entusiasmo, mi sono dimenticata di fotografare i bagni terminati...però questa foto può rendere l'idea di ciò che è stato fatto


Venerdì 22 ottobre l’equipe di “educar es fiesta” è stata impegnata nella costruzione di due bagni ecologici nella sede di Taquiña.

Il procedimento è semplice ma ha richiesto il lavoro di tutte le persone attive nell’associazione per esser ultimato in tempi brevi (una giornata).

Innanzitutto il primo passo è stato quello di ripulire la zona dove avrebbero dovuto sorgere i due bagni, dalle scorie umane che i vari muratori, imbianchini, pittori, vetrai e piastrellisti hanno lasciato nel corso della costruzione della sede adiacente…e fortunatamente questa è stata la parte più spiacevole.

Successivamente si sono costruite due fosse, ognuna della grandezza di un bidone (per farvi capire la grandezza pensate ai barili di petrolio più o meno). All’intero si sono posti appunto due bidoni, riempiti entrambi con calce, carbone e sabbia. Sulla superficie dei bidoni è stato fatto un buco della grandezza di quello dei normali bagni, e sopra vi abbiamo collocato una classica toilette bianca. Il secchio è dunque da riempire.

Il lato positivo della costruzione di questi bagni, oltre all’evidente economicità, sta in diversi fattori. Innanzitutto non necessitano di acqua e di una conduttura fognaria; non inquinano dunque le acque e le falde freatiche, poiché tutto rimane nel bidone sottostante. Inoltre una volta che le scorie si sono asciugate e seccate (grazie alla presenza degli elementi citati in precedenza), può essere utilizzato come fertilizzante per piante e fiori. L’assunzione di medicamenti da parte dell’uomo infatti non permetterebbe di utilizzare questi scarti per concimare orti o frutteti.

Una volta terminati i bagni, è stato il momento di costruirci attorno le pareti, con leggere lamiere di ferro,
e fortunatamente per quest’operazione l’equipe ha a disposizione uomini forti ed apparentemente esperti.

La giornata è trascorsa velocemente, in un clima familiare ed amichevole. Molte sono le attività extra che l’equipe di “educar es fiesta” si impegna ad affrontare con regolarità, e sempre rimango piacevolmente sorpresa di come le persone non formalizzino il fatto di essere psicologi, direttori, educatori, o esperti di tutt’altra cosa. Il bene dell’associazione è visto come il bene comune di tutta l’equipe, anche se genera lavoro straordinario rispetto alla propria professionalità.

E per terminare questo breve post, aggiungo che il lunedì precedente, 18 ottobre 2010, l’intera equipe ha lavorato un’intera giornata per smontare il circo El Tapeque che necessitava si alcune migliorie; e lunedì 8 novembre saremo pronti per rimontarlo.

2 commenti:

  1. "Sempre rimango piacevolmente sorpresa di come le persone non formalizzino il fatto di essere psicologi, direttori, educatori, o esperti di tutt’altra cosa"...

    Cavoli, sembra rispecchiare la mia équipe….quasi! Ogni tanto mi piacerebbe vedere un collega che si rimbocca le maniche e lava i piatti con un paziente, anche se questo non fa parte delle sue “mansioni”, anche se la parte di residenzialità ed educativa non lo compete. A mio avviso sarebbe un forte messaggio per l’utente, che sente così la vicinanza del professionista (sia esso uno psicologo, un assistente sociale o chicchessia) anche nei momenti più normali, della quotidianità; insomma, un momento di condivisione fuori dai soliti colloqui di tre quarti d’ora! Forse sono solo pensieri confusi, senza né capo né coda…ma a volte non sarebbe più facile e arricchente lasciare da parte i titoli di studio e guardarsi semplicemente per le persone che siamo?

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  2. Oltre che arricchente sarebbe molto più utile, divertente...per non parlare del fatto che si risparmierebbero un sacco di scartoffie e di parole scritte che rimarranno a vita su fogli rinchiusi in classatori rinchiusi in archivi. ;)

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